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I casi di successo (a cura di Assinform)

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Assinform: il 2009 l'anno peggiore per l'It in Italia

di Pino Fondati

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27 maggio 2009

Prende una brutta piega l'andamento del mercato dell'It in Italia. I dati presentati oggi da Assinform a Torino, presso il Lingotto (l'indagine è stata realizzata da Netconsulting) stimano una caduta della spesa It nel 2009 del 5,9%; come dire, il peggior risultato della storia dell'informatica italiana. Tutti i settori, senza distinzioni di sorta, prendono le forbici: le banche (-9%), l'industria (-4,9%), e, ancora sotto l'effetto di fenomeni di razionalizzazione, le telco (addirittura -11%), i media (-8,1%).

Quel che è peggio è che i tagli colpiscono anche quei settori che non hanno mai brillato per innovazione e che troncano di netto un processo verso la modernizzazione necessaria: i trasporti e la distribuzione, entrambe attestate intorno al meno 7%, e le assicurazioni (-2,9%). Le famiglie tirano la cinghia, e il mercato consumer, che negli ultimi anni ha fatto da traino, segna meno 3,5%. Il ritornello si ripete per la Pubblica Amministrazione, che continua la discesa già registrata negli anni scorsi, ma con la novità che vanno sotto zero per la prima volta gli Enti Locali (-1,7%). Buone notizie dalle utilities, la cui spesa It cresce del 3,8%. Secondo Assinform, il "mistero" sarebbe spiegato dal mercato protetto in cui operano queste aziende, sostenuto da regimi di monopolio ancora vivi e vegeti.

Di fronte alle stime del 2009, i dati del 2008, a cui il Rapporto Assinform è in gran parte dedicato, rischiano di apparire anacronistici, con più di un segno più qua e là, anche se si vedono già i prodromi della caduta. Nel 2008, il mercato aggregato dell'Ict in Italia ha avuto un incremento dello +0,1 per cento.

Il minor dinamismo rispetto al 2007, quando era cresciuto dello 0,9%, sta nel rallentamento della componente telecomunicazioni (-0,2%). Il comparto dell'informatica è invece cresciuto dello 0,8%, la metà rispetto ai 2 anni precedenti, vittima della contrazione degli investimenti nelle imprese nella seconda metà dell'anno e del downpricing, mentre il mercato consumer è rimasto vivace (+4,4%). Segna il passo l'hardware (-0,2%), svolta in negativo per lo storage (-13,5%), (relative) buone performance dei Pc, notebook inclusi.

Buona parte della crescita del comparto software e servizi, è merito del software (+3,4%), al cui interno crescono applicazioni e middleware. Sostanzialmente stabile il settore dei servizi (+0,4%), dove cresce la domanda per sistemi embedded, outsourcing, consulenza e systems integration, mentre cala la richiesta, tra l'altro, di formazione. La domanda si è attenuata nelle grandi imprese (+0,7%) e nelle medie (1,2% contro l'1,9 del 2007), mentre le piccole registrano un calo dello 0,7%. La domanda business rappresenta ancora l'80% del mercato It italiano, con le grandi aziende a far la parte del leone, mentre le piccole non danno al mercato It un contributo pari a quello che danno per Pil e occupazione. Le tantissime microimprese (meno di 10 addetti) si caratterizzano per una penetrazione di strumenti informatici limitata al 61%.

Il mercato Tlc ha registrato un calo dello 0,2%, dopo il già modesto incremento dell'anno prima. Pesano molto le fisse (-2,0%, si fa sentore la concorrenza delle tecnologie Voip), un calo non compensato a sufficienza dall'andamento delle Tlc mobili (+1,3%). Cresce il consumer (+1,5%), persiste la caduta del segmento business (-1,7% , dopo il -2,3% del 2007).

Continua a crescere, anche se di poco, il numero di linee mobili (92,2 milioni, +1,6%) e il numero di utenti effettivi (46,1 milioni, +0,4%), anche se ormai il mercato è ai limiti della saturazione. Evolve l'uso delle comunicazioni mobili, visto che la spesa unitaria per utente attivo vede calare (-1,4%) i servizi voce e crescere (+7,4%) i servizi non-voce Sms, Mms, di collegamento Internet e a valore aggiunto. I servizi-non voce pesano ormai per il 27,9% dell'intero mercato dei servizi mobili.

Sul fronte delle Tlc fisse la componente di servizio si è contratta (-1,9%), proseguendo un trend oramai fisiologico in rapporto alla crescita delle mobili. Il dato è conseguenza, come già negli ultimi anni, di un calo pronunciato nelle componenti più mature (voce -6,9%, trasmissione dati, -7,2%), solo in parte compensato dalle componenti legate ai servizi a valore aggiunto (+3,0%) e alle connessioni Internet (+11,5%). Quanto a queste ultime, è positivo l'incremento del numero di accessi ad alta velocità, risultati a fine 2008 pari a 11,36 milioni (+12,3%), più di 11 dei quali in modalità xDSL (+12,6%) e i restanti su fibra ottica (+2,6%).

Il confronto con il resto del mondo industrializzato è inclemente per il nostro paese. Nel 2008, la domanda mondiale It ha segnato una crescita globale del 4,8% appena un punto in meno dell'anno prima, con il mercato Usa a + 3,3%, l'Europa + 3,8%, l'area Asia-Pacifico + 7,2% e il complesso dei paesi del resto del mondo +9,3%. Nel confronto europeo, la dinamica del mercato italiano dell'It (+0,8%) è risultata inferiore a quelle di Regno Unito (+3,2%), Germania (+3,4%), Francia (+3,4%) e Spagna (+4,9%).

27 maggio 2009
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